in quanto a prescindere da qualsivoglia cavillo procedurale nulla vieta interlocuzioni di cortesia tra corpi rappresentativi, in data odierna dopo aver incontrato le rappresentanze studentesche hanno emesso una nota in cui è scritto che loro agiscono "nel pieno rispetto dell’autonomia dei dirigenti scolastici", questa volta il tema era relativo al "suggerimento" di riorganizzare talune attività pomeridiane per cnsentire un risparmio energetico. Peccato che gli esponenti del Pd eletti alla guida della Provincia non siano stati informati del fatto che l'offerta formativa delle scuole statali viene deliberata dagli organi collegiali di ogni Istituto (collegi docenti e consigli d'istituto), essa non è non "autonomamente" decisa dai dirigenti scolastici ma dagli organismi che per legge esplicano l'autonomia scolastica.
I dirigenti scolastici , nella loro qualità di semplici dipendenti, partecipano a detti organi come componenti di diritto in cui loro voto vale uno come gli altri, devono semplicemente eseguire quanto regolarmente deliberato. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, rimarca: "Vorremmo che fosse chiaro: i dirigenti scolastici non parlano a nome dei docenti, tralasciando la gravità politica della scelta di mortificare le legittime rappresentanze di migliaia di cittadini elettori quali sono gli insegnanti del territorio, si insiste nel confondere una minoritaria categoria, i dirigenti scolastici, con le rappresentanze e gli organismi che in essa decidono l'organizzazione delle attività, la deliberano, la concordano o la contrattano. Si sta ponendo un problema politico che comunque non tralsceremo"
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